domenica 23 marzo 2008

Avanti popolo (della libertà)

Ve lo giuro, ci ho provato. Davvero. Con tutto il cuore. Questa campagna elettorale, ho cercato di parlarne il meno possibile. Non è colpa mia se mi è arrivata questa lettera.

Forse non tutti conoscono l'autore di questa missiva. Lo so, la firma è un po' illegibile, ma il signore in questione si chiama Silvio Berlusconi, ha settantadue anni e cinque bellissimi figliuoli, il più piccolo dei quali ha da poco conseguito la maturità classica e fa volontariato accompagnando gli ammalati a Lourdes.

Purtroppo non posso dilungarmi a raccontarvi tutte le potecarelle che il signor Silvio Berlusconi ha combinato nei ultimi tre quarti di secolo, perché ho il risotto sul fuoco e ogni tanto devo andare a girare. Volendo riassumere con poche parole chiave, direi:

edilizia, riciclaggio, P2, mafie, televisioni, Craxi
e quindi, naturalmente
Presidente del Consiglio dei Ministri

Insomma, l'altro giorno torno a casa e — sorpresa! cosa trovo nella buca delle lettere? Una busta intestata a un tale Gentile Mancusi Davide. Non sono sicuro che fosse per me. Non faccio Gentile di cognome e non sono gentile con le persone; insomma, non sono Gentile né di diritto, né di fatto. Mi sa però che il postino non era un tipo molto riflessivo. In alto a sinistra, la busta reca la scritta "Invio riservato cittadini italiani iscritti A.I.R.E.", che sarebbe l'Anagrafe Italiani Residenti all'Estero (da notare il sito istituzionale con la tazzulella di caffè). Santiando come l'indemoniata del film "L'esorcista", deduco che il consolato mi ha già inviato la scheda elettorale per costringermi a scegliere quale partito mi pentirò di aver votato (sto già facendo dei sogni del genere). Santiando santiando, apro la busta e — ri-sorpresa! trovo la lettera di Silvio.

Mi si scalda il cuore al pensiero di questo impegnatissimo businessman, sempre in giro per il mondo, sempre di corsa, stressato, affaccendato, impegnatissimo, che trova mezz'ora per raccogliersi al suo scrittoio e scrivere di suo pugno una lettera a me, povero emigrante morto di fame spiaggiato all'estremo Nord (come dice il profilo di Blogger) con la mia valigia di cartone... che poi, io nemmeno lo conosco di persona! Eppure lui ha scelto me come destinatario di questa missiva, affettuosa e cartacea pacca sulla spalla. Sento il cuore traboccare di riconoscenza per quest'uomo che si comporta come se fosse mio nonno (anche se fisicamente somiglia più a mio cugino piccolo), e con le lacrime agli occhi mi accingo finalmente a leggere.

Febbraio 2008

Ahi, le poste italiane!

Cara amica, caro amico,

"Cara amica"?! Mah, saranno le lacrime che mi offuscano la vista.

Il prossimo mese di aprile l'Italia tornerà alle urne per eleggere il nuovo Parlamento della Repubblica dopo venti mesi di governo della sinistra di Prodi che ha impoverito i contribuenti con una valanga di tasse e che, con la scandalosa e colpevole vicenda dei rifiuti campani, ha gravemente danneggiato l'immagine internazionale del nostro Paese.

È vero! Questi maledetti napoletani puzzoni terroni caprari che non fanno altro che suonare il mandolino e mangiare sfogliatelle, quando dovrebbero come minimo farsi un bidè e raccogliere la monnezza che hanno lasciato per strada! Hanno rovinato l'immagine dell'Italia nel mondo! Quando il signor Berlusconi era Presidente del Consiglio, allora sì che l'Italia era rispettata e tenuta in alta considerazione! Non facevamo certo le figure di merda internazionali che ci ha fatto fare la sinistra di Prodi!

Ora, finalmente, si può voltare pagina: la parola torna al popolo sovrano di cui anche Tu fai parte pur essendo lontano dall'Italia.

Oh... "Tu"! Con la "T" maiuscola! Una lacrima mi riga la gota.

A questo proposito, rivendichiamo orgogliosamente al nostro governo il merito di aver fatto approvare, insieme all'istituzione del Ministero per gli Italiani nel Mondo, la legge che permette anche a Te di votare ed agli italiani all'estero di eleggere dodici Deputati e sei Senatori, dando così voce e rappresentanza agli italiani che con il loro impegno e la loro creatività sono i primi ambasciatori nel mondo dell'Italia e del suo patrimonio di umanità e di cultura.

Ma io veramente volevo starmene a Napule tanto bello, chiatto chiatto, servito e riverito da mammà, e invece me ne sono dovuto andare a fare l'ambasciatore del patrimonio italiano... Ma comunque non dovevate scomodarvi tanto per il voto! Davvero. Io mi sarei accontentato anche soltanto dei dodici deputati, ma pure sei-sette, via, e magari un usciere o un autista. Troppo gentili. E poi mi fa piacere che non ve ne siate pentiti, visto che questa legge ha permesso ai comunisti di occupare militarmente il Senato per quasi due anni.

Per quanto ci riguarda sosterremo con sempre maggiore impegno le comunità italiane all'estero e cercheremo di intensificare il Vostro legame con la madrepatria affinché siate fieri della Vostra italianità.

Evviva. Io sono fierissimo della mia italianità. O della mia italianezza. Italitudine. Italialanaggine. Auff. Ci siamo capiti.

Col nostro governo, che ha guidato il Paese per cinque anni fino al maggio del 2006, l'Italia aveva riconquistato un ruolo di preminenza in Europa e nel mondo, con un saldo ancoraggio ai valori della civiltà occidentale, con una convinta adesione all'Unione Europea e con la scelta strategica di una leale e chiara alleanza con gli Stati Uniti. Il grande credito conquistato nel consesso internazionale è stato purtroppo dilapidato dal governo delle sinistre che, con le sue divisioni e le sue contraddizioni, ha fatto perdere all'Italia prestigio e credibilità. Per questo l'Italia deve tornare protagonista e farsi di nuovo valere nel mondo con le sue grandi potenzialità.

Parole sante! Se gli Stati Uniti sono così potenti, ci sarà un motivo, no? È perché sono i migliori! È la nazione più avanzata del mondo! Chi è che non vorrebbe essere ammericano? INY! Solo quei cavernicoli bombaroli con la barba e il turbante... tipo quello, coso, comesichiama, quello col nome da pennarello... ecco! Uni Posca, solo quelli come lui possono opporsi alla conquista e alla civilizzazione da parte di una civiltà palesemente superiore come la nostra! Mi sa che è napoletano.

Come certo saprai, il centrodestra alle prossime elezioni di aprile si presenterà unito sotto il simbolo del Popolo della Libertà, per superare frazionismi e personalismi e soprattutto per eliminare quella giungla di simboli che in passato hanno creato confusione fra gli elettori e permesso alla sinistra, da sempre minoritaria tra gli italiani nel mondo, di ottenere più parlamentari del centrodestra.

Finalmente! Vinceremo noi, insieme alla Lega, a Fini e a Casini. Come? Casini non c'è? E dov'è andato? In bagno? Cosa? Non fa coalizione con noi?! Bah, peggio per lui. Anzi, meglio così. Noi i frazionisti non li vogliamo, altrimenti finisce come l'altra volta, che mi sono confuso a causa dei personalismi e ho messo la crocetta sul simbolo di Rifondazione credendo che fosse il partito di Storace. E poi vorrei sapere quale comunista bolscevico ha riformato la legge elettorale e dato il diritto di voto per corrispondenza agli italiani all'estero.

Questa volta non potranno esserci equivoci: tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra potranno votare il grande movimento dei moderati e dei liberali che si è costituito sotto le insegne del "Popolo della Libertà" che mi presenta come candidato alla guida del Governo.

Ah, sei tu il candidato? Non lo sapevo. Non l'avevo capito.

Mi auguro di poter avere anche il Tuo voto per riuscire a vincere questa nuova, esaltante sfida nell'interesse di tutti gli italiani e della nostra bella Italia.

Ma... credevo che avremmo vinto lo stesso. Devo votare per forza? Non ho tempo. C'è il corso di mandolino che comincia la settimana prossima.

Grazie di cuore
e un forte abbraccio
Silvio Berlusconi

Tesoooro! Vieni qua che ti riempio di bacini! Altro che "un forte abbraccio"!

sabato 22 marzo 2008

giovedì 13 marzo 2008

Les mots hermaphrodites

Il mio soggiorno a Pavigi mi ha indotto a riflettere su similitudini e differenze tra la nostra lingua (il taliano) e quella parlata dalla maggior parte della gente che abita qui. No, non è l'arabo. È il francese.

Mi sono recentemente accorto che ci sono un sacco di parole che cambiano genere da una lingua all'altra. Non parlo di casi come la parola / le mot, che non sono legate da nessuna parentela; parlo di due parole "cugine", e tra l'italiano e il francese ce ne sono davvero tante, come voi ben sapete.:

Non riesco a stupirmi troppo che la lingua francese abbia fatto questa fine. In fondo, diciamocelo: se ti mangi la metà delle lettere della parola che pronunci, a un certo punto comincerai ad avere qualche dubbio anche sul genere. Boh, fatti loro. Ad alcune di queste parole ermafrodite, però, il genere francese si addice effettivamente meglio di quello italiano. Altre volte no. Altre volte non so. Insomma, ho fatto una piccola lista di paroline che fanno questo giochetto strano; così, magari, strada facendo ci viene in mente qualche miglioria da apportare all'italiano, nel più puro spirito della grammatica costruttiva.

(Lo so, un'altra gibella inutile. Portate pazienza.)


Parola italiana: Il mare.
In francese: La mer.
Come suonerebbe in italiano: La mare. O forse la mara.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Forse sì. Cosa c'è di più femminile del mare? Il mare è acqua, l'acqua è l'amnios e l'amnios è la madre. Il mare è la madre. La mer est la mère. Insomma, tout se tient.


Parola italiana: La domenica.
In francese: Le dimanche.
Come suonerebbe in italiano: Il domenico.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Avrebbe più senso, visto che tutti gli altri giorni della settimana sono maschili.


Parola italiana: Il limite.
In francese: La limite.
Come suonerebbe in italiano: La limita.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Boh. Forse non ne vale la pena.


Parola italiana: L'aria.
In francese: L'air (maschile).
Come suonerebbe in italiano: L'ario.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Assolutamente no. L'ario sarebbe inquinato a prescindere.


Parola italiana: Il pianeta.
In francese: La planète.
Come suonerebbe in italiano: La pianeta.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? E perché no? Come sopra, il pianeta è la Terra e la Terra è la madre: ergo, il pianeta è la madre. (E basta. Il giochetto di parole non funziona anche qui.) Inoltre ci libereremmo di un'eccezione, cioè una parola maschile che termina in -a.


Parola italiana: L'estate.
In francese: L'été (maschile).
Come suonerebbe in italiano: L'estato.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Per cortesia. Cerchiamo di essere seri.


Parola italiana: La guida.
In francese: Le guide.
Come suonerebbe in italiano: Il guido.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Dipende. Se parliamo di un libro, direi di no; ma se parliamo di un tizio, beh allora purcuà pà.


Parola italiana: Il fiore.
In francese: La fleur.
Come suonerebbe in italiano: La fiora.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Senza dubbio. A chi è venuto in mente di dare un nome maschile al fiore? Eppure... What's in a name? That which we call a rose, by any other name would smell as sweet!


Parola italiana: La cifra.
In francese: Le chiffre.
Come suonerebbe in italiano: Il cifro.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Hm. Boh. C'è qualcosa di perversamente attraente nel "cifro". Il cifro. Il cifro. Se lo ripeti abbastanza volte ti cominci a convincere che esiste. Non era "il cifro del Libano"?


Parola italiana: La Danimarca.
In francese: Le Danemark.
Come suonerebbe in italiano: Il Danimarco.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Dani Marco? E chi è, il cugino di Drome Dario?


Parola italiana: La sera.
In francese: Le soir.
Come suonerebbe in italiano: Il sero.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Per carità. A parte che il sero mi sembra un incrocio tra il sebo e il cerume, ma poi ci pensate?

Forse perché della fatal quïete
tu sei l'immago a me sì caro vieni
o Sero!

Non scherziamo.


Parola italiana: Il dente.
In francese: La dent.
Come suonerebbe in italiano: La denta.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Non mi riesco a decidere. A occhio no, però è innegabile che la mordacità sia femmina.


Parola italiana: Il secondo.
In francese: La seconde.
Come suonerebbe in italiano: La seconda.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Eh sì. Il secondo, piccolo piccolo, non può essere altro che femminile.


Parola italiana: L'arte.
In francese: L'art. (È maschile, giuro. È per questo che si dice Art nouveau e non Art nouvelle.)
Come suonerebbe in italiano: L'arto.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Certo. L'arto. Certo, certo. L'arto contemporaneo. Gli arti figurativi. Certo, certo.


E finiamo in bellezza.

Parola italiana: La vagina.
In francese: Le vagin.
Come suonerebbe in italiano: Il vagino.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Volete sapere come rovinarvi una serata? La prossima volta che siete a letto con un esemplare dell'altro sesso, provate a pensare al vagino. Vi troverete la libido nei calzini. (Funziona meglio per i lettori maschi, mi sa.)


Parola italiana: Il fico.
In francese: La figue.
Come suonerebbe in italiano: La fica.
Dovremmo cominciare anche noi a dire così? Sarebbe una grande idea. Sai che scene dal fruttivendolo?

martedì 11 marzo 2008

In osteria

I nostri amici si intrattengono con allegri stornelli.

Ultim'ora

Edizione straordinaria del TG1, ci sono notizie calde dal fronte scandinavo. Ci giunge notizia, ancora da confermare, che la cialmers iuniversiti ov teccnologgi stia scelleratamente dispensando titoli di dottore di ricerca nonostante le pressioni bipartisan del governo e dell'opposizione. Il papa ha fatto sapere con una nota di seguire la vicenda con particolare interesse. Ma diamo la parola al nostro inviato da gotebborg.

Sì è così Gina, secondo fonti interne al più rinomato politecnico della vestra gliótaland è ancora in corso la nomina a dottori di ricerca di numerosi scandalosi personaggi dal passato torbido.

Nel frattempo scorrono dietro di me le immagini delle proteste che si sono susseguite nel pomeriggio. Gli attivisti hanno preso d'assedio gli edifici dell'università e le forze dell'ordine sono state costrette a intervenire in forze per sgomberare il campo.

In attesa di ulteriori notizie ti restituisco la linea. Da gotebborg, per il TG1, Dario Drome.

Grazie, Dario. Il papa nel frattempo ha annunciato che prega per le vittime della tragica vicenda. Secondo gli ultimi sondaggi Domopak questi loschi figuri farebbero bene a trovarsi un lavoro vero, e in fretta. Vi terremo aggiornati in caso ci dovessero essere ulteriori sviluppi. Per questa edizione del TG1 è tutto, grazie dell'attenzione e a presto.

(In sovrimpressione scorre il nome della giornalista, Gina Scorre)