Eh? Cosa? Come? Che bbuò?
No, niente. C'è scritto irasshaimase, che non vuol dire altro che benvenuto. Non siete mai stati in un negozio o un ristorante giapponese? No? Ah ecco, ora si spiega. Sarei tentato di dire che è la prima parola che si sente quando si arriva in Giappone, se uno ha la lucidità di mettersi ad ascoltare con diciassette ore di viaggio e otto di fuso orario sulle spalle.
Insomma, basta entrare in un posto qualunque, dalla boutique di Kenzo alla bettola dietro l'angolo; nell'istante stesso in cui varcate la soglia, l'insieme di tutti i camerieri, commessi, cuochi, gestori, proprietari, lavapiatti, stappabottiglie, raccoglicarte, fermacarte, soprammobili, girafrittata, spolveraninnoli e scetavaiasse, insomma, tutti coloro i quali sono insigniti di una qualsivoglia mansione nella boutique o bettola di cui sopra... che stavo dicendo... mi sono perso. Ah, sì: nell'istante stesso bla bla bla, l'insieme di tutti i tizi di cui sopra (non fatemi ripetere che perdo il filo di nuovo) si blocca, smette di fare qualunque cosa stia facendo, si gira in paranza verso di voi e urla:
...con un distinta salita di tono alla fine. Proprio così. Vi assicuro. È un'esperienza come poche. Vale la pena di venire in Giappone solo per questo.