Una volta tanto, una cosa seria.
Qualcuno di voi avrà sentito parlare qualche volta di "microcredito"... vi rinfresco la memoria.
Nel 2006, il premio Nobel per la pace è stato assegnato ad un tale Muhammad Yunus e alla Grameen Bank (da lui fondata nel 1976), una banca del Bangladesh che presta piccole somme di denaro (dell'ordine di qualche centinaio di dollari) a persone che ne fanno richiesta. Studi di econometria delle Nazioni Unite hanno dimostrato che la possibilità di prendere in prestito denaro permette alle persone povere di sfruttare le opportunità economiche che le circondano, di migliorare la propria condizione di vita e, nel lungo termine, persino di superare la soglia di povertà.
Ora veniamo al punto.
Kiva è un'organizzazione americana non a scopo di lucro che permette agli utenti registrati sul suo sito di prestare denaro a persone nei paesi in via di sviluppo tramite varie istituti di microfinanza che operano sul posto. Esempio pratico:
- Vado sul sito di Kiva e scopro che la signora Tal dei Tali, in Uganda, ha chiesto in prestito 75 $ per comprare un carretto per portare le patate al mercato;
- Presto 25 $ alla signora Tal dei Tali;
- Quando l'intero prestito è stato finanziato (da me e altre persone), la signora Tal dei Tali riceve i suoi 75 $, si compra il carretto e porta le patate al mercato;
- La signora vende le sue patate al mercato e guadagna i soldi che le permettono di ripagare il prestito;
- La signora Tal dei Tali ripaga il prestito (secondo le statistiche delle Nazioni Unite, questo avviene nel 97% dei casi; Kiva, nella sua storia di poco più di un anno, ha un risultato del 100%);
- I soldi tornano nel mio conto Kiva, e posso scegliere se ritirarli o reinvestirli.
Non vi voglio annoiare con altri dettagli tecnici. Io sono rimasto convinto da tutto questo e mi sono iscritto. Se la cosa vi convince, provatelo. Se non vi convince, lasciate due righe e fatemi sapere perché.
Ben 2 brillanti interlocuzioni a proposito:
Mi sembra molto interessante, ma perchè la signora Tal dei Tali è proprio dell'"Uganda". Uno tuo caro amico non la farebbe entrare neanche al "Bingo".
È vero. Però non è bello scherzare su queste cose, il poverino ancora ci soffre, sai.
Interloquisci (possibilmente brillantemente)!