martedì 5 giugno 2007

Quel che non t'aspetti dal cerbiolo e dal capriatto

Mentre il sondaggio su "tarabaralla" impazza (ben tre voti fino ad ora — votate votate votate), vi propongo un'altra storia improbabile al confine tra cinematografia, linguistica e zoologia, tre discipline che hanno tanto in comune.

Orbene. Pochi giorni or sono parlavo di Bambi con Maria. Sì, io parlo di Bambi con i miei amici, embè? È un problema? Posso andare avanti? Molto bene (sto delirando). Dunque, sarà capitato anche a voi che la discussione su Bambi si faccia accesa... dopo tutto, è un argomento caldo. Noi, in particolare, si discuteva se Bambi fosse un cerbiatto (come dicevo io) o un capriolo (come diceva lei).

Se oggi fosse il cinque giugno 1997 ci saremmo dovuti tenere il dubbio; invece, gli ultimi dieci anni hanno visto una trasformazione sì radicale di questa nostra fantastica avanzatissima cibernetica società (che ci porta avanti quasi tutti quanti, maschi, femmine e cantanti, su un tappeto di contanti nel cielo blu) che oggi possiamo toglierci la soddisfazione di scoprire la vera natura di Bambi con pochi clicchettii. È inutile che sto qua a farla lunga, sapete tutti benissimo che, per questioni la cui spinosità è uguagliata solo dalla grandiosa futilità delle stesse, la Rete ci ha messo a disposizione un oracolo di Delfi: Wikipedia. Basta allora dare un'occhiatina alla pagina di Bambi su Wikipedia per scoprire che

For the movie, Disney took the liberty of changing Bambi's species into a white-tailed deer to visually emphasize him against the colored backgrounds, since he is a roe deer in the book.

Bene. Quindi, oltre ad aver scoperto che Bambi è un cerbiatto nel film ma un capriolo nel libro, abbiamo anche scoperto come si dice "capriolo" in inglese.

E qui viene il bello. Se la storia fosse stata solo che Bambi è un capriatto, o un cerbiolo, non mi sarei neanche preso la briga di collegarmi al blog... ma quello che ho scoperto dopo cambia tutto.

Questa è la parte della quale molto probabilmente non vi frega un tubo, a meno che non conosciate due paroline di svedese (leggi: a meno che non siate Diego Scilla). Comunque, sappiate che "capriolo" in svedese si dice "rådjur". Suona familiare? Sì... tu che hai alzato la mano, di' pure... bravo, somiglia molto all'inglese "roe deer" che abbiamo imparato da mamma Wikipedia. Che c'è di strano, direte voi? Dopo tutto lo svedese è una lingua germanica e ci sono tante parole che somigliano all'inglese...

...la cosa strana è che "deer" in inglese vuol dire "cervo", mentre "djur" in svedese vuol dire "animale". Tra l'altro, "djur" è la parola che usavo come esempio per mostrare che ci sono certe parole svedesi che non hanno niente di simile alla corrispondente parola inglese... dico "usavo", perché questa somiglianza tra "deer" e "djur" è molto sospetta. Tanto sospetta che sono andato a controllare sul dizionario... ed ecco cosa ho scoperto:

Word History: In various Middle English texts one finds a fish, an ant, or a fox called a der, the Middle English ancestor of our word deer. In its Old English form dēor, our word referred to any animal, including members of the deer family, and continued to do so in Middle English, although it also acquired the specific sense "a deer." By the end of the Middle English period, around 1500, the general sense had all but disappeared. Deer is a commonly cited example of a semantic process called specialization, by which the range of a word's meaning is narrowed or restricted. When Shakespeare uses the expression "mice and rats, and such small deer" for Edgar's diet in King Lear, probably written in 1605, we are not sure whether deer has the general or the specific sense. It is interesting to note that the German word Tier, the cognate of English deer, still has the general sense of "animal."

Va da sé che al tetesco "Tier" si affianca lo svedese "djur". Figo, eh?! No? Bene. Ehm. Secondo me sì.

Ci sarebbe un'ultima perla, poi vi mando tutti a casa. Non sono sicuro che c'entri, però in svedese il plurale di "djur" è "djur", proprio come in inglese il plurale di "deer" è "deer" (un po' come "fish", "sheep"...). Coincidenza? Verità? 'sto cazzo? Ehm. Class dismissed.

Ben 3 brillanti interlocuzioni a proposito:

Anonimo ha brillantemente interloquito così:

Io sono assolutamente d'accordo con te! Sono convinto che le somiglianze tra le lingue nordiche non siano semplici coincidenze. Anche tra inglese e norvegese, seppur più lontane, vi sono delle somiglianze.

Tavor Silence

tastineri ha brillantemente interloquito così:

Caro Davide,

Veniamo allora ai furti nascosti degli antichi inglesi dall'antico ebraico e ai maldestri tentativi degli inglesi moderni di camuffarli abilmente...

Sospetto infatti che dalla parola שמשון, (o se preferite la traslitterazione Šimšon, che comunque si legge "Shimshon") nascono ben quattro parole inglesi.

שמשון è il nome di Sansone. E' composta di due parti שון, ovvero "shim" che significa "sole" e שמ, ovvero "shon" che significa "piccolo" inteso, in seconda accezione, come "figlio". Nell'inglese moderno Sansone è noto come Samson eppure in quello antico doveva essere usata anche la forma Sumson data l'elevata presenza di cognomi di questo tipo tra gli abitanti di quella terra uggiosa e ubriacante d'odor di prati.

E' chiaro che Sum e Sun (la volgare "somma" e il nobile "sole") hanno origine da lì. Per gli scettici, prova ne sia che la stagione del sole, l'estate, si chiama "summer" e non "sunner". Pertanto un tempo in inglese la "n" e la "m" dovevano essere abilmente intercambiabili.

In definitiva sospetto che da "Shimshon", il "figlio del sole", nascano a grappolo Sun, Son, Sum e Summer.
pd'

tastineri ha brillantemente interloquito così:

...a scanso di equivoci, è chiaro che "summer" derivi più dal latino "summus" che da altre suggestive assonanze...

Tuttavia in tutte le culture da quelle indo-europee a quelle egizie, "il più alto" veniva identificato con il sole.

Non è strano che Sun, Summus e Summer siano per così dire entangled con Son tramite Samson, Sumson, insomma Sansone?
pd'