Sì, d'accordo, ho il fisico a busta di latte e non riesco a chinarmi fino a terra. Ah, sì, senza occhiali vado a sbattere contro i lampioni. E mi faccio aprire le bottiglie d'acqua dalla mia ragazza. Il mio nome è sempre separato da un numero dispari di negazioni dai seguenti aggettivi:
- macho
- pompato
- appetitoso
- tornito
- virile
- muscoloso
- prestante
- vigoroso
- sodo
- succoso
Insomma, se ci fosse ancora da andare a caccia di mammut mi sarei già estinto da tempo. In compenso, almeno, ho un'ottima scusa per tutto ciò: ho un Ph.D. in fisica nucleare. Non ci si può mica aspettare che uno che ha dedicato tutta la sua maggiore età all'onanismo cerebrale possa aver compiuto attività fisiche più impegnative della cancellazione di una lavagna! Anzi, è anche lecito aspettarsi un po' di fiatone a lavagna pulita. Giusto? Eh. È quel che dico anch'io.
Ma.
Fino all'avvento dell'oracolo di Delfi del terzo millennio, l'unica fonte attendibile di notizie improbabili era il rinomato "Forse non tutti sanno che..." della Settimana Enigmatica, tuttora insuperato in quelle situazioni in cui l'accesso al vuvvuvvù è compromesso da occorrenze sfavorevoli, tipo in un batiscafo a tremila metri di profondità, in un hammam, sulle montagne russe o in chiesa. (Sulla chiesa ho qualche dubbio.) Appunto in una di tali situazioni mi trovavo quando ho letto il seguente trafiletto.
Il filosofo Platone prese parte come concorrente ai giochi Olimpici, vincendo due volte nel pancrazio, la gara che comprendeva lotta e pugilato.
La mia scusa preferita rischia di andare a farsi benedire. Platone? Due volte campione di pancrazio? Non è possibile.
Sapreste dire come può essere spiegato questo fatto?
SAPPIATE CHE:
- Platone è quello del mondo delle idee, quello dell'iperuranio, quello dell'aristocrazia, quello palloso, insomma. Nonostante ciò, la tecnica segreta di Platone non consisteva nell'addormentare gli avversari mettendo in scena da solo i suoi dialoghi e facendo le parti dei vari personaggi cambiando la voce.
- Nonostante il nome, il pancrazio era uno sport cruento e cattivissimo. Lotta e pugilato? Sticazzi. Leggete qua. Torsione delle dita, morsi sugli alluci, ginocchiate nei coglioni, dita negli occhi e canzoni dei Tiromancino. Roba da far rabbrividire Chuck Norris.
- Quando Platone ha vinto, il pancrazio non era mica disciplina dimostrativa! Altro che bocce, biliardino e tressette a perdere: alle Olimpiadi c'erano i migliori atleti del mondo (greco), energumeni vagamente somiglianti a Raul di Ken il guerriero, alti sei metri, larghi altrettanto e, soprattutto, ignudi come vermi. Platone li afferrava per le palle e strizzava come una lavandaia.
- Il nome "Platone", in greco "Πλάτων", si ricollega alla radice sanscrita bla, "ridurre ossa altrui in tanti pezzettini piccini".
- A seguito delle sue gloriose vittorie, Platone fu nominato portabandiera della squadra di Atene. La cosa più interessante è che non ha mai avuto bisogno dell'asta.
- Il signor Brando ha la patente da diversi anni ed è un guidatore abile e corretto.
Insomma?
Insomma, insomma... insomma Platone era il tipo che mangiava i fichi d'India con la buccia.
Con buona pace della mia scusa preferita.
L'immagine di Platone col fisicaccio è basata sulla rielaborazione di una foto di Rev. Voodoo.
Nessuno si è ancora degnato di interloquire a proposito.
Interloquisci (possibilmente brillantemente)!