A quell'ora Alésia si era già messa all'Opéra. La gente non veniva certo nel quartiere per prendere una boccata di Bel-Air, fare un Picpus o quattro Passy; si era in Rue de la Pompe, in pieno quartiere a Laumière rosse, dove La Sorbonne (così era nota tra i clienti più affezionati) roteava la sua Bourse con innegabile perizia e metteva in mostra la sua seducente Gambetta.
— Ourcq!, esclamò un Simplon di passaggio che aveva notato Lecourbe di Alésia.
— Ciao, bel maschione, Bienvenüe, fece Alésia con la sua voce Argentine.
— Ehm.
— Ho una Bonne Nouvelle per te. Hai vinto un Ternes al lotto. Lo so che stai come una Iéna, lo vedo che ce l'hai già Duroc... e io sono una distributrice di Plaisance impazzita.
Rivoli di sudore scendevano lungo la fronte del Simplon.
— Oh, Madeleine, fu tutto ciò che riuscì a dire.
— Dai, bello, non essere freddo come un Glacière... ci prendiamo una stanzetta all'Hôtel de Ville con letto Dupleix, una Boissière per rilassarci, ti regalo una Bastille azzurra e ti faccio partire come il Concorde.
— Veramente io...
— Non sarai un Pasteur calvinista? Non essere così Sèvres...
— Bercy Goncourt per l'offerta, signorina, sono Ségur che lei sarebbe una compagna Exelmans, Bérault...
— Ho capito, sei un Vavin!
— Ma no, ma no!
— E allora sei un Créteil! Scompari dalla mia vista prima che ti faccio rotolare Père tutta Lachaise!
Ben 2 brillanti interlocuzioni a proposito:
è troppo carino!!!
ora capisco perché in giro per Parigi ridacchi da un po' di giorni...
Caro Davide,
Ourcq! bella davvero. Hai ampliato il mio bagaglio di interiezioni nonché distillato per le mie manìe toponomastiche prezioso "room"...
...comunque non si scrive sempre con l'apostrofo (altrimenti il linguaggio diventerebbe quello binario: ''' '' '''''' ' ''') si scrive un -pò- con l'accento e un po' con l'a-pò-strofo!
pd'
Interloquisci (possibilmente brillantemente)!