sabato 17 giugno 2006

Cultura scandinava

Secondo Wikipedia, lo svedese è l'ottantanovesima lingua del mondo per numero di parlanti. Sulla base di questo dato scientifico, deduco che non molti di voi siano stati iniziati alle delizie degli idiomi scandinavi: è dunque per questo che vi voglio raccontare qualcosa sulla lingua che si parla qui, perché spesso la lingua rispecchia lo spirito del popolo che la parla e aiuta a comprenderne la mentalità.

Dunque, i vichinghi. Avete presente, no? Elmi con le corna, gilet di pelliccia, barbe lunghe... personcine per bene, eh. Un po' rozzi, forse, specie agli occhi di noi mediterranei, che siamo cresciuti circondati dalla bellezza del nostro paese e dalle tavole imbandite di piatti nostrani. Ecco: quali sono le due cose per le quali l'Italia è più nota al mondo? Mafia a parte, io direi che sono la cucina e l'arte. Ed ecco come gli svedesi si pongono rispetto alle nostre radici.

Per esempio, ortaggio in svedese si dice grönsak; letteralmente, coso verde, il che la dice lunga sulla loro dimestichezza con qualsiasi tipo di cibo che non muggisca, grufoli, o cresca sotto terra. Ci sono rimasto molto male, però, quando mi hanno fatto notare che verdura vuol dire esattamente la stessa cosa :-| Ma comunque continuo a immaginarmi questa nave vichinga ormeggiata a Mergellina, e sul molo questi due tizi biondi, un metro e novanta a testa, barba lunga, elmo con le corna ecc. ecc. che si rigirano fra le mani un fascio di friarielli, se lo passano, lo studiano... e poi si guardano e concordano: "coso verde".

L'arte, poi. Come la vedono gli svedesi? Arte in svedese si dice konst; konstig, però, che è l'aggettivo derivato da konst (e che quindi dovrebbe voler dire artistico), vuol dire in realtà strano. A me questo sembra abbastanza notevole :-) In realtà, se ci pensate bene, artistico viene da artista, e non da arte... ed è così anche in svedese. Ma comunque, continuo a immaginarmi i due vichinghi di cui sopra che si aggirano per la Cappella Sistina, osservano quei muri enormi tutti dipinti, aggrottano le sopracciglia nello sforzo supremo di comprendere perché mai non hanno semplicemente imbiancato tutto... e poi si guardano e concordano: "konstigt".

Insomma, i vichinghi. Gente semplice, ma nonostante tutto anche saggia. Per esempio, gift vuol dire sia sposato che veleno. E poi ci sono i proverbi! Per esempio, först till kvarn får först mala vuol dire, letteralmente, il primo che arriva al mulino ha la farina per primo. Oltre a fare quasi rima in italiano, traduce più o meno (rovesciandolo) il concetto di chi tardi arriva, male alloggia. Il mio proverbio preferito, comunque, rimane questo: ju fler kockar, desto sämre soppa. Letteralmente: tanti più cuochi ci sono, tanto peggiore viene la minestra. In altre parole: cu troppi galli a cantà nun schiara maje juorno. Finalmente un sorriso sul volto dei due vichinghi.

Ben 2 brillanti interlocuzioni a proposito:

Anonimo ha brillantemente interloquito così:

azz.......tanti galli a cantà....

Anonimo ha brillantemente interloquito così:

Veramente i vichinghi non avevano le corna... ma la gibella è bella lo stesso.
Ah... Quasi dimenticavo...
Complimenti per il blog!