giovedì 24 maggio 2007

The place to be

Approfitto del poco sonno che ho per mettere su un paio di foto interessanti che Caterina e io abbiamo scattato a inizio mese, in vacanza per qualche giorno nella valle della Loira. Vi aspettate castelli? Tzé. Davvero credete che vi annoierei con simili banalità?

Il vostro cavallo è stressato? No problem.
Ebbene sì.

Guardate la foto di questo negozio. Bello, vero? È una cartoleria? Un fioraio? Una tipografia? Un negozio di musica?
I più svegli avranno sicuramente notato la discreta insegna che campeggia in alto: "POMPES FUNEBRES". Traduciamo al volo un paio di scritte dalla vetrina: "Il nostro mestiere è rispettare le vostre volontà", "Per le mie esequie, PFG mi aiuta a prevedere tutto in anticipo" (un bel pleonasmo), "Preventivi gratuiti", "Visto in TV" (!). Dulcis in fundo, osservate il nonnetto che faccia soddisfatta che fa ora che si è accattato il taùto.

Per i più ardimentosi:
Come dite? Cos'è la belote? Non ne ho idea (aspettate... guardo sul dizionario... è un gioco di carte). Però i premi sono davvero ricchi... chissà se ci sono anche i cotillon. Che cacchio, in Francia... se non ci sono lì! Come dite? Cos'è il cotillon? Non ne ho idea (asch... clic clic... è una danza!).

Insomma: la Loira, the place to be. Io ci volo!

Ben 3 brillanti interlocuzioni a proposito:

Arek' Fu ha brillantemente interloquito così:

Aggiungo un commentino per dire che quando ero piccolo credevo che i cotillon fossero delle specie di caramelle dolci e morbidissime, a forma di batuffolo di ovatta. I vocabolari sono sempre fonti di grandi delusioni.

Arek' Fu ha brillantemente interloquito così:

Beh, non sempre sempre. La sapete la storia di "tarabaralla", no?

Anonimo ha brillantemente interloquito così:

no...la posti?