"Se solo avessi avuto con me un condensatore elettrolitico", pensò Bemolle con irritazione mentre abbandonava sconfitto le pendici del monte e, con esse, la speranza dell'altezza. Assorbito da simili considerazioni e ricacciato nel fosco boschetto, dove ombre insostanziali di rami e foglie che stormivano al vento emergevano dalla quiete della notte e riempivano la sua visione periferica di immagini di rami e foglie che stormivano al vento, Bemolle non si accorse di un'insolita sequenza di gibigiane; e tà! si ritrovò a fianco un tizio dall'aria decisamente equivoca.
— E lei chi è?
— Ma guardi, sono uno... sono del Nord ma ho girato parecchio, ho vissuto un po' qui e un po' lì, ho fatto un po' questo e un po' quello...
— È un indovinello?
— Sì. Cioè, no. Magari dopo.
— E perché si è cinto il capo di una fronda di basilico?
— Mi piace l'odore.
— Davvero?
— No.
— Ah.
— No, perché poi quando viene il cane ti faccio vedere, eh.
— Quale cane?
— Non saprei.
— Forse il lupo.
— Antipatico, eh?
— Molto.
— Sarebbe bello salire sul colle...
— Eh.
— ...e rotolare giù.
— Alla faccia del lupo.
— Esatto.
— Esatto.
— Ma c'è il lupo.
— Già.
— Però...
— Però?
— Si può fare il giro.
— Che giro?
— Cioè, invece di salire per il sentiero, scendiamo sotto terra, usciamo dall'altra parte del pianeta, scaliamo una montagna e ci siamo.
— Come ho fatto a non pensarci!
— Andiamo?
— Andiamo.
Il tipo si mosse, e Bemolle gli tenne dietro.
Ben 2 brillanti interlocuzioni a proposito:
mi pare evidente che il personaggio de "il tipo" sia ispirato a te stesso
Bah, in fondo mica tanto, non foss'altro che non sono del Nord e non ho fatto un po' questo e un po' quello, ma sempre la stessa cosa...
Mi sfugge l'allusione ai 24 lettori però...
Interloquisci (possibilmente brillantemente)!